Acli Belluno

A Belluno le ACLI nascono nel primo dopoguerra. Nel settembre 1945 il vescovo Bortignon nominò il primo Presidente provinciale nella persona del dr. Giacomo Pellegrini ed il direttore del Patronato ACLI nella persona di Antonio Battocchio, che per 25 anni resse con capacità questo incarico. A Feltre l’iniziativa, da parte dell’Azione Cattolica, per “l’organizzazione dei lavoratori cattolici” è documentata fin dal 1944 ed il patronato fu costituito nell’ottobre ’45. Le ACLI furono quindi, inizialmente, opera di Chiesa, la quale provvedeva anche al sostegno finanziario.

Le ACLI bellunesi tennero il loro primo congresso a metà ottobre 1947; i tesserati erano poco più di 2000, molti dei quali aderivano al sindacato unitario bellunese, guidato da Francesco Cecchini, del quale costituivano la componente cristiana.

Ebbero un ruolo non marginale in momenti storici importanti: la rottura sindacale del 1948, che diede origine alla nascita della CISL, fu anticipata infatti a Belluno dalla rottura avvenuta in seno alla locale Camera del Lavoro; le elezioni politiche del 1958 evidenziarono il crescente dissenso aclista nei confronti della DC, partito al quale, fino ad allora, erano state politicamente legate. Infatti, mentre in ambito sindacale la CISL rappresentava compiutamente le istanze dei lavoratori cristiani, in campo politico la DC appariva piuttosto tiepida nei confronti delle istanze sociali provenienti dalle classi meno abbienti.

Gli anni '60, con la presidenza nazionale di Livio Labor e provinciale di Sisto Dalla Palma, furono particolarmente vivaci e portarono anche ad una frattura con la gerarchia ecclesiastica, successivamente sanata, allorchè la Presidenza nazionale affermò l’adesione ad una società socialista, della quale non c’erano modelli esistenti, basata sul “superamento della proprietà privata dei mezzi di produzione e dello sfruttamento mediante nuovi spazi di autogoverno e di partecipazione dal basso”.

Possiamo affermare che le ACLI hanno avuto un ruolo significativo nella storia italiana. Hanno formato e selezionato classe dirigente; sono state luoghi di elaborazione politica; hanno contribuito a generare coesione sociale.